In data 4 luglio u.s., presso l’Auditorium del Ministero della Salute in Lungotevere in Ripa a Roma, si è tenuto il Workshop “Molecular Imaging and Translational Research”, organizzato dal Prof. Armando Bartolazzi, Sottosegretario del Ministero della Salute, e dal Prof. Luigi Mansi, coordinatore della Sezione Salute e Sviluppo del CIRPS (Centro Interuniversitario per lo Sviluppo Sostenibile).
Hanno partecipato rappresentanti di alcune delle più prestigiose istituzioni scientifiche italiane, uniti dalla volontà di creare un network avente lo scopo di mettere in collegamento scienziati Italiani operanti in Italia e all’estero, per favorire il trasferimento dei prodotti della ricerca medica avanzata dalla fase pre-clinica alle applicazioni cliniche nell’uomo. “E’ volontà del Ministero della Salute”, ha affermato Bartolazzi, “facilitare la ricerca traslazionale guidata dall’Imaging attraverso strategie che favoriscano le collaborazioni internazionali. Tale approccio ha come scopo non solo quello di aumentare il peso scientifico complessivo dei diversi gruppi, ma anche di individuare e attuare meccanismi utili alla semplificazione delle procedure di legge italiane, particolarmente critiche nei processi che portano all’uso nell’uomo di nuovi farmaci, inclusi i radio farmaci, avendo come obiettivi anche la produzione di brevetti italiani e la loro commercializzazione.
Ci impegniamo ad attivare in tempi brevi le procedure di dipendenza ministeriale in azioni che potrebbero prevedere anche il coinvolgimento attivo della Industria, ma che presuppongono soprattutto il fattivo impegno personale degli scienziati italiani come elementi importanti non solo nella individuazione dei problemi, ma anche nella loro soluzione”. Giovanni Leonardi, Direttore Generale della ricerca e della innovazione in Sanità, ha concordato in pieno con il razionale della proposta, avente come scopo lo stimolo per una ricerca italiana che, supportata da leggi semplificate e finanziamenti maggiori e/o meglio ripartiti, possa ulteriormente aumentare il suo livello internazionale. “Questo è particolarmente importante”, ha affermato Leonardi, “per creare condizioni operative che evitino la fuga di cervelli e favoriscano le collaborazioni in Italia di scienziati operanti nelle più prestigiose istituzioni scientifiche europee”. Mansi ha descritto il progetto, basato sulla costituzione di un network, che mette insieme ricercatori operanti in strutture italiane di eccellenza in Imaging Molecolare con scienziati Italiani operanti in Svezia, Germania e Olanda e, successivamente, in altri paesi, quali Svizzera, Gran Bretagna.
Al network partecipano strutture dotate di apparecchiature ad alta tecnologia, inclusi strumenti disponibili in pochissimi centri a livello mondiale, quali apparecchi di Medicina Nucleare, Risonanza Magnetica e Imaging ibrido per l’uomo e per l’animale di ultimissima generazione, l’Adroterapia, la Radioterapia guidata dalla Risonanza Magnetica, le più aggiornate tecniche di imaging preclinico.
Parte centrale del progetto sarà anche l’attivazione di un network italiano operante nella Intelligenza Artificiale e nella cosiddetta Radiomica. Mansi ha quindi presentato il CIRPS, mettendo in evidenza come risponda in pieno ai criteri costitutivi di un gruppo che si costituisce sulla base della parola chiave NETWORK.
Il CIRPS è strutturato su collaborazioni accademiche ed extra-accademiche, nazionali ed internazionali, con obiettivi legati fortemente alla ricerca applicata. Silvio Aime, della Università di Torino, ha quindi presentato l’Infrastruttura europea Eurobioimaging (EuBI) dedicata all’Imaging Biologico e all’Imaging in vivo/Medico (nella quale l’Italia ha il coordinamento attraverso l’hub di settore). Fabrizio Tagliavini, direttore scientifico del Besta, ha presentato la Rete Italiana degli IRCCS di Neuroscienze e Neuroriabilitazione di cui è presidente (RIN – https://www.reteneuroscienze.it/). “Il network comprende 27 IRCCS e ha la finalità di presidiare l’implementazione tecnologica per una crescita globale del sistema, armonizzare le procedure e i protocolli di studio, coordinare azioni di rilevanza internazionale volte ad aumentare il rilievo e la competitività del settore”. Tagliavini ha fatto anche riferimento alla innovativa proposta degli Istituti virtuali di patologia, sulle Demenze, sui Disordini del Movimento, sulle Malattie Rare etc., che si collocano in modo trasversale, fornendo l’opportunità di armonizzare le attività degli IRCCS, di razionalizzare gli investimenti e le risorse, di creare vaste Coorti e di interagire con i network internazionali e con l’industria. Andrea Varrone, professore al Karolinska Institutet di Stoccolma, ha parlato della rete da lui coordinata, sostanzialmente centrata sulle malattie neurodegenerative, che include esperti anche di tumori cerebrali, basata su gruppi operanti sia al Karolinska Institutet che in altre Istituzioni svedesi. “Al Karolinska è in fase avanzata di costruzione una struttura dedicata specificamente alla ricerca, nella quale è previsto un ampio spazio per la medicina nucleare e l’imaging molecolare in genere, dotato di apparecchiature avanzate”. Calogero D’Alessandria ha parlato delle disponibilità e delle esperienze possibili alla Università Tecnica di Monaco (TUM), dove ha un ruolo di rilievo, evidenziando che là esiste già una grande struttura ad alto contenuto tecnologico, nella quale ha un ruolo primario l’imaging molecolare. Alberto Signore, professore a Roma e a Groningen, in Olanda, esponendo le ricerche principali che porta avanti, ha evidenziato come in Italia proposte ad alto interesse scientifico e con importanti prospettive commerciali riescono ad essere sviluppate nella fase preclinica, essendo al contrario molto difficile riuscire ad arrivare alla ricerca sull’uomo e quindi al completamento di iter non solo di interesse applicativo clinico, ma anche utili alla definizione di azioni di registrazione e di brevetti. Nel primo pomeriggio D’Alessandria, Varrone e Signore hanno presentato alcuni progetti di ricerca, portandoli all’attenzione dei presenti, a fine di una possibile condivisione per la partecipazione a bandi di finanziamento europei. Dopo un’ampia e produttiva discussione Bartolazzi ha tratto le conclusioni affermando “Sono estremamente lieto dell’alto livello scientifico espresso dai partecipanti, a dimostrazione dell’alta qualificazione della ricerca italiana.
Il Ministero si impegna ad attivare i processi che possano semplificare le procedure necessarie a sviluppare progetti sempre più competitivi a livello internazionale. Dobbiamo tutti impegnarci a portare avanti questa iniziativa e mi faccio diretto promotore dell’organizzazione di un congresso internazionale nel 2020, che permetterà di confrontare i risultati raggiunti con i più importanti gruppi europei impegnati nell’Imaging Molecolare e nella Ricerca Traslazionale”.