[di L. Mansi] Si è tenuta a Palazzo Theodoli di Roma una riunione dei Consigli Direttivi di IMAGE Network e Alleanza Italiana per la Radiomica, organizzata da L. Mansi, coordinatore della Sezione Salute e Sviluppo del Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile (CIRPS).
IMAGE Network, ideato da L. Mansi insieme ad A. Bartolazzi, è finalizzato a sviluppare il ruolo dell’imaging clinico e preclinico nella ricerca traslazionale. La struttura ha come cardini gruppi di ricerca italiani operanti in Italia collegati con scienziati italiani leader in strutture di ricerca all’estero. Il network è in rete anche con i ricercatori stranieri che collaborano con gli aderenti al progetto. Attualmente, insieme ad alcune delle più importanti istituzioni italiane, sono coinvolti leader nella ricerca biomedica operanti in Germania (C. D’Alessandria, TUM, Munchen), Olanda (A. Signore, UMCG, Groningen), Svezia (A. Varrone, Karolinska Institutet, Stockolm), Svizzera (V. Garibotto, Università di Ginevra; G. Treglia, Istituto Oncologico della Svizzera Italiana e Università di Losanna). Sono in corso contatti che mirano a coinvolgere ulteriori nazioni.
Alleanza Italiana per la Radiomica intende creare un collegamento tra esperti di diagnostica per immagini con reti italiane oncologiche (Associazione Italiana di Oncologia Medica, AIOM; Alleanza contro il Cancro, ACC) ovvero operanti nelle scienze neurologiche (Rete degli IRCCS di Neuroscienze e Neuroriabilitazione, RINN).
Nel programmare i prossimi eventi, si è deciso di strutturare le iniziative ridefinendole in canali autonomi, pur collegati tra loro, nei quali verranno distinte le attività con centro d’interesse in Italia, rispetto a quelle a primario sviluppo internazionale. In particolare, nel progetto IMAGE network, vengono evidenziati gli aspetti di interesse per la Sanità e la Ricerca Biomedica in Italia, per meglio delineare strategie nel contesto nazionale. L’associazione opererà anche come Rete per partecipare a bandi internazionali. In tale contesto, verrà data priorità allo sviluppo di un gruppo di ricerca italiana sulla Radiomica.
Mansi ha evidenziato che IMAGE Network può contribuire alla riduzione degli esodi di giovani ricercatori italiani, favorendo le loro attività in strutture straniere, ma acquisendo e/o conservando una posizione lavorativa in Italia. Il progetto potrebbe inoltre facilitare la ricerca in Italia di scienziati italiani residenti all’estero, mantenendo la loro posizione nelle Istituzioni straniere. Tra i possibili prodotti c’è anche la semplificazione degli iter procedurali, attraverso l’attivazione di ricerche a step multipli pluri-nazionali o il trasferimento nella legislazione italiana di procedure semplificate, già attuate in altri paesi. Questa strategia può creare attrazione per l’industria, venendo favorito il brevetto in Italia della nostra innovazione, a differenza di quanto troppo spesso avviene oggi. Verrebbe inoltre incrementata la capacità dei ricercatori italiani di autofinanziarsi, aumentando la loro competitività scientifica internazionale. Vengono individuati – per tali iniziative nazionali – i Ministeri della Salute e dell’Università e Ricerca come interlocutori prioritari, ed emerge l’interesse ad organizzare un incontro presso il Ministero della Salute, coinvolgendo figure apicali di entrambi i Ministeri. Bartolazzi viene individuato da tutti come colui che meglio può attivarsi in tal senso, definendo una data che trovi il consenso dei partecipanti al Comitato ristretto, invitato a questa riunione.
Relativamente ad IMAGE network come rete scientifica di alto livello, in grado di partecipare competitivamente a bandi europei, viene deciso di focalizzare le energie, in via prioritaria, nello sviluppo di un network italiano sulla Radiomica. G. Beretta (AIOM) propone il coinvolgimento di L. Licitra, Direttore scientifico del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO), come referente di AIOM.
V. Valentini (ACC) propone il coinvolgimento di L. Boldrini, come rappresentante di ACC. Laghi (componente dell’Istituto Superiore Sanità, ISS) e Valentini, ritenendo importante, per configurare al meglio le strategie, confrontarsi con autorità internazionali, in primis W. Ricciardi, Presidente del Mission Board for Cancer della Commissione Europea, si fanno carico di prendere contatti in tal senso. F. Tagliavini (RINN) fa notare che Il livello e gli impegni degli interlocutori internazionali individuano come prioritaria la scelta da parte loro di data e sede di un incontro con il comitato di coordinamento. Sulla base di queste premesse, si concorda che un’assemblea di tutti gli aderenti a IMAGE Network possa essere programmata solo dopo che si siano definiti meglio gli obiettivi e le strategie nelle riunioni del Comitato ristretto. Allo stesso modo, un convegno internazionale su Clinical and Pre – clinical Imaging and Translational Research non potrà essere programmato prima del 2021.
Relativamente ai bandi internazionali, vengono rapidamente passati in rassegna i bandi H2020, individuati da V. Troya (CIRPS) e C. Finocchiaro (RINN), evidenziando che le scadenze sono troppo ravvicinate. Si rimane in attesa dei nuovi bandi per il periodo 2021-2027, per individuare quelli ai quali si potrà partecipare con buona competitività. Finocchiaro propone anche un bando Marie-Curie Action: RISE (deadline 28/4) e un COST Actions (deadline 29/4). Signore, che ha già aderito precedentemente a bandi Cost Actions, suggerisce di partecipare, nonostante la scadenza ravvicinata; viene chiesto a Finocchiaro e Troya di preparare in tempi brevi una scheda di fattibilità.
Vengono infine individuati dall’assemblea i coordinatori delle diverse componenti coinvolte nel progetto Radiomics. Mansi manterrà le funzioni di Segretario Generale, mettendo a disposizione il sostegno logistico e amministrativo della Sezione CIRPS, da lui coordinata. Vengono poi individuati i seguenti ruoli: V. Troya (Organizzazione amministrativa), O. Schillaci (Medicina Nucleare), A. Laghi (Radiologia), F. Tagliavini (Neuroscienze), L. Boldrini (Oncologia, ACC), L. Licitra (Oncologia, AIOM). La scelta di Schillaci, come evidenziato da A. Chiaravalloti (Università Tor Vergata, Roma), è legata anche al suo ruolo di Rettore, che offre la possibilità di coinvolgere nel progetto più figure e competenze presenti nella Università da lui presieduta.